Essere Vescovo non significa semplicemente rispondere ad un impegno pastorale, ma è una vocazione di amore e di servizio, che coinvolge in modo totalizzante, compresa la sfera affettiva e la cura fraterna delle relazioni personali.

Mons. Oscar Cantoni ha accolto la nuova chiamata del Papa (col trasferimento dalla diocesi di Crema a quella di Como) con meraviglia e con qualche timore:

“Non è facile – ha raccontato – raccogliere il peso di una missione episcopale così impegnativa quale è quella della diocesi di Como. Tuttavia sono consapevole che è nello stile di Dio usare persone semplici perché Egli possa compiere attraverso di esse le sue meraviglie!

Oggi pastori e fedeli si interrogano su come essere presenti e incisivi nel mondo contemporaneo in qualità di testimoni di Gesù Risorto; se e come siamo in grado di accendere il fuoco della speranza dentro questo tempo, affinché si apra al suo autentico destino che è il regno di Dio. Tutta insieme, la comunità cristiana si deve rendere sempre più consapevole del suo essere protagonista attiva della storia e dei processi in atto. In una stagione di grandi cambiamenti, tutti dobbiamo condividere l’impegno di una nuova evangelizzazione.

Il compito dell’annuncio e della testimonianza del Vangelo ci riguarda tutti: vescovi, presbiteri, diaconi, uomini e donne di vita consacrata, laici e laiche siamo una Chiesa di “collaboratori per il Vangelo” (cfr Fil 4,3).

Solo cooperando concordemente, vivendo «secondo la verità nella carità» (Ef 4,15), si renderà l’evangelizzazione e la testimonianza cristiana efficaci e credibili.

Solo insieme potremo essere lievito che fermenta la pasta del mondo in regno di Dio. Solo coniugando i nostri rispettivi e complementari compiti, di pastori, di religiosi e di laici, la Chiesa sarà in grado di «fare di Cristo il cuore del mondo».

È l’invito di Sant’Ignazio di Antiochia che esortava a diventare «un coro» che canta «a una sola voce per Gesù Cristo al Padre» . Questo richiede solidarietà vicendevole, impegno a creare concordia, stima reciproca, obbedienza per cementare l’unità. “Il nostro sguardo non può essere neutro o, peggio, indifferente, freddo e distaccato. Impariamo a vedere l’altro, chiunque esso sia, con gli occhi del cuore. Allora sapremo cogliere anche i bisogni più nascosti delle persone e la nostra Città sarà veramente abitabile!”.